L’importanza del territorio in antichità è confermata dai reperti che sono stati riportati alla luce durante campagne di scavo ma anche dalle strutture che da sempre il territorio può ammirare come il cd. “Petrone” e il Ponte romano sul fiume Rubicone.
La Necropoli Monumentale: Il Petrone
Lungo la via Emilia era collocata, una necropoli monumentale riservata alle persone di maggior rilievo sociale. Essa è documentata dal cosiddetto “petrone” - monumento funerario di cui si conserva la parte inferiore in conglomerato cementizio - e da altri basamenti ricollegabili a questo tipo di struttura, Le tombe, costituite al loro interno da conglomerato cementizio, erano esternamente rivestite da marmi colorati.
Il Ponte Consolare
Doveva limitare a sud il vicus del Compito l’attraversamento del fiume sul quale Augusto fece costruire un ponte monumentale, terminato poi da Tiberio. Il ponte, costruito in pietra d’Aurisina con l’antica tecnica dell’opus quadratum è a tre arcate e sorge sopra ad una platea di fondazione realizzata anch’essa con blocchi di marmo policromo. Il ponte consolare ha subito nel corso del tempo numerose trasformazioni, la più importante della quale risale al secondo conflitto mondiale che ne ha vista la quasi totale distruzione. Il ponte attuale è il risultato di un lavoro di ricostruzione e restauro avvenuti negli anni ’60 del secolo scorso e all’inizio del 2000.
Le Pievi
Le fonti scritte, ed in particolare il codice Bavaro, del X secolo, ci parlano di due edifici religiosi molto vicini tra loro, nell’area che fu occupata in età pagana dal vicus del Compitum: uno dedicato a San Giovanni e uno dedicato a San Pietro.
La chiesa di San Giovanni
Citata come “pieve” nei papiri, pare risalire nella sua prima fase costruttiva al VII secolo: l’edificio attuale è però di chiaro stampo romanico, a navata unica, la cui facciata a capanna si chiude con due ampie lesene e con un tetto a doppio spiovente; sul portale si aprono una monofora e una bifora. L’edificio, realizzato in laterizi, presentava in origine un’abside semicircolare, abbattuta all’inizio del 1800, e sostituita poi da un’abside rettilinea. Caratteristica della pieve di San Giovanni è il reimpiego di vari materiali, sia in facciata che all’interno: in particolare due pregevoli capitelli di tipo cubico dell’XI secolo sono stati riutilizzati come acquasantiere mentre un terzo capitello viene impiegato come leggio. Di età romana sono due lastre in marmo rosa di Verona, una collocata come mensa dell’altare, l’altra utilizzata come soglia d’ingresso.
La cd. Basilica di San Pietro
È stata intercettata durante i recenti scavi del 2018 e presenta una pianta sia per orientamento che per dimensioni del tutto similare alla pieve dedicata a San Giovanni. In entrambe le strutture l’abside a pianta semicircolare era orientata ad est. In particolare, per l’edificio dedicato a San Pietro, che sappiamo abbattuto a metà del 1500, gli scavi archeologici hanno individuato due diverse fasi costruttive, entrambe caratterizzate da un vasto sepolcreto (oltre 400 sepolture). Di particolare interesse è la presenza di un piccolo edificio sicuramente legato alla struttura, ma collocato a lato della stessa: una delle ipotesi è che si tratti di un battistero.