Gli scavi condotti dal 1995 nell’ex proprietà Teodorani hanno permesso di far risalire le prime tracce della frequentazione della zona del Compito ad età neo-eneolitica (IV-III millennio a.C.).
Il rinvenimento principale di questo periodo è una fossa rettangolare intorno alla quale si trovano buche per l’imposta di pali: ciò potrebbe essere pertinente ad una struttura insediativa. In essa sono stati rinvenuti diversi materiali tra cui alcuni frammenti pertinenti a due vasi d’impasto vicino ai quali si trovava uno scheletro completo di ovino ancora in corso di studio.
É solo con la prima età del ferro (VIII sec a.C.), però, che ha inizio nella zona un periodo di maggiore importanza: lo sviluppo del vicino abitato villanoviano di Verucchio condizionò infatti il popolamento dei territori circostanti, dando vita a numerosi centri minori. Al Compito è stato di recente messo in luce un insediamento a carattere produttivo di fase tardo-villanoviana: un impianto con fornaci per ceramica e altre strutture collegate alla lavorazione dell’argilla.
I recenti scavi, del 2018 hanno riportato alla luce una tomba principesca con un ricco corredo: i materiali ci danno modo di datarla tra la fine del VII e l’inizio del VI sec a. C.
Ci sono dunque due fasi distinte di insediamento nel territorio che sarebbe poi diventato il Compitum romano: una più antica, testimoniata da materiali rinvenuti in ritrovamenti passati (tomba villanoviana) e da alcuni frammenti per lo più di vasellame trovati nel contesto delle fornaci, e una più recente, documentata principalmente dalla tomba principesca e da altri materiali già presenti nella collezione di Don Franchini (gambale e calderone).